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Autoprogettazione e Condivisione

Specificità del nostro Lavoro



Come abbiamo già accennato, un progetto di rinascita dell'azienda, costruito dal consulente e cioè eteroprogettato rispetto all'azienda, non può che creare resistenze alla realizzazione da parte delle persone dell'azienda (sia dirigenziali, sia operative). Queste dovrebbero subire il cambiamento progettato da altri. E non ci stanno. Per affermare la propria identità (esigenza psicologica di ogni soggetto) non possono che contrastarlo durante la sua realizzazione e portarlo al fallimento.

Nel caso in cui il consulente non è più
facitore della strategia, ma è fornitore e gestore dei modelli strategici di riferimento, le persone dell'organizzazione diventano protagoniste del progetto e le resistenze non avrebbero motivo di essere. Inoltre il ruolo del consulente sarebbe quello di facilitatore del processo di autoprogettazione mediante una metodologia originale. Attraverso essa, si evitano contrapposizioni sfocianti in risse. E le potenziali prevaricazioni di alcuni punti di vista, rispetto a contributi che però provengono da ruoli e livelli meno importanti nella gerarchia dell'organizzazione.


In conclusione, il cambiamento per la rinascita aziendale è costruito dai membri dell'azienda (o da una parte di essi) mediante un progetto che rappresenta un sogno desiderato, autoprogettato e pertanto condiviso.


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